GIOCHI DI SGUARDI... Potrebbe essere Amore

 

GIOCHI DI SGUARDI...

Potrebbe essere Amore





Viviamo in una società in cui la comunicazione è diventata davvero problematica, come ho già scritto più volte.

Ciò si riflette in molti settori e contesti, persino nelle questioni sentimentali, anch’esse seriamente compromesse.

In passato esisteva il corteggiamento: mazzi di fiori, scatole di cioccolatini, gesti affettuosi, dichiarazioni d’amore, serenate, atteggiamenti particolarmente rispettosi e premurosi, come se la persona amata fosse la cosa più preziosa al mondo.

Purtroppo si tratta di un passato decisamente remoto, anche se a mio avviso le cose belle andrebbero preservate sempre e comunque, a prescindere dalla “moda” e dalle usanze del momento e dei tempi che cambiano.

Ciononostante, è necessario prendere atto della realtà delle cose, per quanto spesso frivola e lontana anni luce da ciò che vorremmo.

 

Oggi non ci si mette più in gioco, non si rischia più.

 

La società moderna, dedita al consumismo e all’uniformare la personalità di ogni individuo ad uno schema prefissato, ha inevitabilmente suscitato in molti uno stato di paura ed insicurezza.

Paura di cosa esattamente?

Di non essere accettati per ciò che si è.

Ci sono troppi parametri in cui ci si sente obbligati a dover rientrare.

Liposuzione, silicone, lifting, filler, ritocchi vari…

Così funziona, perché questi trattamenti rendono molto vicini alla perfezione, pertanto influiscono anche sull’autostima.

Ma se non si rispecchiano questi canoni è molto facile non sentirsi all’altezza, sentirsi diversi, estremamente imperfetti.

 

Se solo gli specchi riflettessero le anime e non i corpi…

Se solo ci dedicassimo al nostro essere interiore, come ci curiamo dell’esteriore e dell’apparenza…

 

Si aggiungono pertanto la paura di essere rifiutati, non compresi, giudicati o peggio ancora usati.

Viviamo in un’epoca in cui si tende a buttar via, non a riparare, a sostituire il vecchio con il nuovo, sempre.

Viviamo in un’epoca in cui l’ego ha sostituito ogni cosa, compreso il “noi”, ovvero la coppia.

 

Finché mi darai ciò che voglio (“io”)…

Finché sarai come voglio (“io”)…  

 

In tal modo le relazioni ne risentono, basta contare i divorzi ma soprattutto la moltitudine di single, che non ha nessuna voglia di riprovarci, perché consapevole del fatto che non dura nulla.

Ciononostante, il bisogno di amare e di essere amati persiste dentro ogni individuo: siamo stati creati così, non possiamo cambiare in alcun modo.

Possiamo invece ignorare quella “vocina interiore”, dedicandoci a mille altre cose.

Con il tempo arriveremo addirittura a credere di aver vinto, perché quella vocina sarà diventata talmente debole da risultare ormai impercettibile.

Ma è solo un inganno, non abbiamo vinto affatto: abbiamo solo perso tantissimo tempo.

 

Qual è la forza più grande del mondo?

L’amore, punto.

Ciò è indiscutibile e soprattutto è chiarissima l’implicazione che ne consegue: “L’amore sopravvive a qualsiasi cosa!”.

Qualunque cosa tenteremo di fare, alla fine vincerà sempre il bisogno innato di amore, che amplificherà il senso di solitudine.

Quando meno ce lo aspetteremo, quella vocina diventerà nuovamente forte, quasi perentoria; prenderà il controllo e ci ricorderà le vere priorità nella vita, ciò che conta davvero.

 

Fino a quel momento però, si rimarrà bloccati dalla paura di non essere accettati, di essere rifiutati.

Così ci si avventura spesso in infiniti giochi di sguardi, silenziosi ma estremamente eloquenti.

“Gli occhi sono lo specchio dell’anima”

Ciò implica anche il fatto che è possibile leggervi desideri, sentimenti, come anche paura ed imbarazzo.

Magari vorresti tenere una persona per mano, baciarla, stringerla forte tra le tue braccia…

Invece ti limiti a guardarla, per di più azzardando sguardi furtivi, per avere il tempo di distogliere lo sguardo qualora lei dovesse accorgersene, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato.

Inoltre, più sembra che una persona possa essere o diventare importante, più la si evita, dandosi spesso perfino alla fuga.

A volte si tratta di paura, altre volte di orgoglio.

In entrambi i casi, siamo destinati a perdere.


Tornando al gioco di sguardi e non solo...

Hai la sensazione che l'altra persona ti guardi nel medesimo modo in cui la guardi tu?

Quando le vostre mani entrano in contatto, provi delle strane vibrazioni, accompagnate dal desiderio di non volerla più lasciare andar via?

Hai la sensazione che lei provi la stessa cosa?

Quando vi guardate, anche solo per pochi secondi avverti una sorta di magia, come se vi perdeste l'uno negli occhi dell'altra?

Fai il primo passo, non aver paura!

Il suo sguardo potrebbe incrociare quello di qualcun altro, che potrebbe essere più coraggioso di te.

Quale rischio vale la pena correre, dichiararti o perderla?


Ritengo che, per quanto riguarda le relazioni, si stanno compiendo enormi passi indietro.

In una società votata al progresso, i rapporti interpersonali sono invece in pieno regresso.

Non sarebbe più facile dire alla persona che ci interessa ciò che proviamo, o semplicemente che desideriamo frequentarla per conoscerla meglio?

Sarebbe semplicissimo, ma chissà perché i problemi sorgono quando bisogna dire cose positive; per quelle negative non ci si pone mai alcun problema.

Perché le cose belle sembrano paralizzarci in tal modo?

Perché precludersi la possibilità di vivere bellissimi momenti, che potrebbero diventare importanti e magari renderci felici?

 

Provaci, rischia.

E se andasse male?

Non perderesti nulla rispetto alla tua attuale situazione.

E se invece andasse bene?

Correresti il rischio di essere felice!

Ne vale la pena.

 

 

<<Entrambi aspettavano che l’altro facesse il primo passo.

Si aspettarono tutta la vita…>>

 

Avrebbero invece potuto viverla insieme…

 

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